Potresti soffrire di cistite se hai:

  • difficoltà ad urinare
  • dolore o bruciore a urinare
  • peso sovrapubico
  • sensazione di vescica pesante
  • sangue nelle urine

Il termine cistite indica l’infiammazione della vescica. I sintomi sono bruciore vescicale e uretrale, dolore alla minzione, sensazione di vescica pesante, frequente necessità di urinare, talvolta presenza di sangue nelle urine.

Esistono varie forme di cistite, ed è importante soprattutto nei casi di cistiti ricorrenti inquadrare correttamente il problema e affrontarlo in modo globale, per includere i diversi fattori predisponenti, precipitanti e che concorrono a mantenere la cistite.

infatti non tutte le cistiti sono causate dalla presenza di batteri e un eccessivo ricorso alla terapia antibiotica può avere effetti dannosi sulla salute della donna e sul suo benessere vescicale, genitale e intestinale. L’antibiotico altera la flora batterica vaginale e intestinale, predisponendo la donna a nuove infezioni batteriche o micotiche. Ripetute infezioni possono sensibilizzare la vescica, la vagina, e il sistema nervoso, provocando allodinia (percezione di dolore a seguito di uno stimolo innocuo). Diventano irritanti degli elementi che normalmente non lo sarebbero, e la donna ha i sintomi della cistite anche in assenza di batteri.

 

Trattamento riabilitativo della cistite

L’approccio riabilitativo ha lo scopo di operare sui fattori scatenanti e predisponenti l’attacco cistitico, con l’obiettivo di ridurre le recidive.

A seguito di un’accurata anamnesi si andranno ad identificare i fattori che possono renderti maggiormente soggetta agli attacchi cistitici. Si andrà ad intervenire con integratori specifici in grado di rinforzare la vescica e di ridurre l’attacco in caso di cistite batterica, si lavorerà sulla salute intestinale e sulle abitudini alimentari. In caso di cistite non batteriche si indagherà il tono del muscolo del pavimento pelvico. Laddove sia presente ipertono l’approccio che propongo è di tipo fisico riabilitativo globale e include  tecniche manuali e in casi selezionati l’utilizzo del biofeedback. L’obiettivo del trattamento consiste nel normalizzare il tono muscolare e aumentare l’elasticità dei tessuti, desensibilizzare l’area consigliando opportuni prodotti naturali.

Nel corso delle prime sedute ti spiegherò la relazione esistente tra i tuoi sintomi e la componente muscolare del pavimento pelvico, e insieme eseguiremo degli esercizi di respirazione e Kegel reverse, per aiutarne il rilascio. Gli esercizi appresi dovranno essere eseguiti anche a casa.

Per la terapia manuale utilizzo il metodo Standford per trattare i trigger e tender points, desensibilizzare l’area dolente e massaggio di Thiele. Ti insegnerò l’automassaggio, tecnica che dovrai praticare con regolarità a casa.

In alcuni casi potrei inserire nel percorso terapeutico l’utilizzo del biofeedback elettromiografico, tecnica assolutamente indolore che permette di vedere sul monitor di un computer l’azione muscolare del tuo pavimento pelvico, per aiutarti ad imparare a controllare la muscolatura pelvica, riducendo progressivamente l’ipertono.

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Cause della cistite cronica o ricorrente

Batteriche: Escherichia Coli è il principale protagonista delle cistiti batteriche. E’ un germe che risiede abitualmente nell’intestino, ma provoca infezioni se migra in vagina o in vescica.

infiammatorie: la cistite non è provocata dalla presenza dei germi, l’esame delle urine risulta negativo ma i sintomi sono presenti.  A scatenarli sono dei fattori irritanti come i rapporti sessuali, l’acidità delle urine, il freddo, etc…

Esistono poi dei fattori predisponenti che è bene indagare per ottenere il massimo risultato dalla terapia:

stitichezza: i principali batteri responsabili delle cistiti sono di origine intestinale. Mantenere le feci nell’ampolla rettale per più tempo del dovuto può aumentare il rischio di infezioni alla vescica. E’ dunque importante combattere la stitichezza e rinforzare l’intestino

Dolore ai rapporti e ridotta lubrificazione: il dolore è il principale inibitore dell’eccitazione sessuale. Se una donna prova dolore durante il rapporto sarà meno eccitata e meno lubrificata. Esiste una sorta di “cuscinetto” che si crea con l’eccitazione grazie al rigonfiamento dei vasi sanguigni che circondano l’uretra e che protegge dal trauma meccanico derivante dall’atto sessuale. Se la donna prova dolore o è poco eccitata la mancanza di questa protezione e le piccole lesioni che si creano nel tessuto vaginale a seguito dello sfregamento del pene in un’area poco lubrificata possono sviluppare la cistite. La probabilità di sviluppare una cistite aumenta infatti di 4 volte, se la donna ha secchezza vaginale, e di 7 volte se il rapporto causa dolore. Le cistiti post-coitali possono verificarsi ripetutamente a seguito dei rapporti 24/72 ore dopoi e possono essere batteriche o meno.

ipertono dei muscoli del pavimento pelvico: la contrattura del pavimento pelvico è la principale causa di dolore ai rapporto e la principale causa di cistiti post-coitali. Questi sono i muscoli che il pene attraversa durante i rapporti. se sono contratti riducono drasticamente l’introito vaginale, causando un forte attrito durante la penetrazione. Questo provoca dolore nella donna e peggiora la sintomatologia.

Inoltre quando i muscoli sono tesi la donna ha difficoltà a espellere completamente l’urina, che tende a ristagnare in vescica e agevolare la proliferazione batterica. Difficile è anche l’espulsione delle feci, e dunque facilmente ristagnano in ampolla e aumentano la proliferazione batterica. Si riduce l’afflusso del sangue a causa della compressione dei vasi sanguigni e dunque aumenta il ristagno delle sostanze tossiche di scarto, creando un ambiente pro-infiammatorio.

ridotta presenza di estrogeni: gli estrogeni, come aiutano la vagina ad essere ben lubrificata, mantengono anche l’uretra e la base della vescica nell’ottimale stato di vascolarizzazione e di trofismo, risultando un’ottima difesa alle infezioni e ai traumi meccanici del rapporto sessuale. Ecco perchè le cistiti, soprattutto post-coitali, possono colpire facilmente le donne in menopausa o le donne giovani senza mestruazioni o nel dopo parto, prima che riprenda il flusso mestruale, per la carenza estrogenica.