Potresti soffrire di vaginismo se:

  • non riesci ad avere rapporti sessuali
  • e se li hai sono molto dolorosi
  • hai la sensazione di avere un “muro li”
  • hai paura della penetrazione
  • provi dolore o sono impossibili le visite ginecologiche
  • non sei mai riuscita ad inserire un assorbente interno

 

Il vaginismo è un disturbo sessuale che rende impossibile o molto difficoltosa e dolorosa la penetrazione nel corso di un rapporto sessuale. E’ un disturbo che si manifesta sia a livello fisico che a livello psicologico ed emotivo. Sul versante corporeo  è caratterizzato da una contrazione involontaria dei muscoli del pavimento pelvico che circondano la vagina che, durante la penetrazione vaginale, dovrebbero invece rilassarsi e lasciarsi distendere dall’organo genitale maschile. E’ solitamente presente un ipertono muscolare, che consiste in un aumento del tono di base normalmente presente in ogni muscolo del corpo. In alcuni casi non sono solamente i muscoli del pavimento pelvico ad essere coinvolti: la donna può reagire con tutto il corpo, stringendo le gambe, spostando il bacino, inarcando la schiena, allontanando con le braccia il proprio compagno…

Sul versante psicologico è sempre presente una condizione di fobia, di paura irrazionale e incontrollabile e un vissuto di evitamento  nei confronti della penetrazione.

La maggior parte delle donne che soffrono di vaginismo presentata una intatta eccitazione sessuale e possono raggiungere l’orgaso attravrso la stimolazione del clitoride.

E' molto importante ricevere una diagnosi corretta per escludere la possibilità che i sintomi riportati siano riconducibili alla Vulvodinia, una malattia neurologica che colpisce la vulva.

 

Trattamento del vaginismo

Per la cura del vaginismo è indicato un approccio multidisciplinare che comprenda un approccio farmacologico, riabilitativo e sessuologico.

Lo scopo della riabilitazione perineale nel trattamento del vaginismo consiste nell’aiutare la donna a prendere coscienza del muscoli del pavimento pelvico e condurla verso il rilassamento muscolare, utilizzando tecniche dirette in vagina o esterne, come la respirazione. Successivamente si utilizzeranno manovre per aiutare a modificare lo stato di ipertono dei muscoli perineali.

Il percorso terapeutico verrà deciso insieme durante la prima seduta, rispettando le tue sensazioni e decidendo insieme come procedere. Inizialmente la vagina può non essere toccata!

Oltre all’esercizio terapeutico potranno essere utilizzati altri strumenti. Il biofeedback elettromiografico, riservato ai casi in cui è possibile inserire una piccola sonda in vagina, è uno strumento molto utile che può aiutarti a capire come rilassare la muscolatura. E’ uno strumento elettromedicale che permette di visualizzare su di un monitor del computer l’attività del tuo muscolo.

Successivamente potranno essere utilizzati i dilatatori vaginali, utili per ottenere un progressivo stiramento e dilatazione dei muscoli vaginali.

Inizialmente vengono utilizzati in sede ambulatoriale, successivamente possono essere utilizzati autonomamente a casa tua.

Al termine della seduta ti verranno indicati esercizi specifici da eseguire a casa tua per mantenere i risultati ottenuti durante il trattamento in ambulatorio.

 

Il trattamento multidisciplinare del dolore vulvare può prevedere l’utilizzo di farmaci o sedute sessuologiche. Nel caso si rendano necessari questi interventi verrai indirizzata da professionisti di fiducia con i quali c’è collaborazione e dialogo.

 

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Cause del vaginismo

Spesso è riscontrabile la convinzione irrazionale di avere una vagina troppo piccola per poter affrontare un rapporto sessuale. Ma la vagina non è affatto stretta, anzi è l’organo del corpo in assoluto più elastico e distensibile, visto che durante il parto consente il passaggio di un bambino! L’elasticità vaginale è condizionata dall’uso dei muscoli del pavimento pelvico, che possono essere controllati volontariamente: li contraiamo quando dobbiamo trattenere urina e feci, e di conseguenza chiudiamo anche la vagina. Li distendiamo quando dobbiamo urinare, defecare e nel corso di un rapporto sessuale desiderato. Nelle donne che soffrono di vaginismo questo muscolo è eccessivamente contratto e la donna non riesce a controllarlo. Ed è questa contrazione a dare la sensazione alla donna e al partner di “avere un muro li”.  Questo ipertono può essere espressione di uno stato di allarme generalizzato ed essere usato dalla donna come protezione della sua femminilità, può dipendere da cause legate al muscolo stesso o neurologiche, può essere attivato dal dolore stesso o da infezioni ripetute.

Un ruolo importante nel vaginismo giocano i fattori psicosessuali che possono scatenare o peggiorare la paura della penetrazione. Includono tutte le cause legate alla storia personale, familiare, al contesto sociale, all’educazione ricevuta. Tra i fattori educativi che possono contribuire all'origine del vaginismo può esservi la colpevolizzazione della sessualità, un’educazione rigida e la creazione di aspettative riguardanti un dolore intenso associato al primo rapporto sessuale e alla perdita della verginità.  Possono esservi ricordi traumatici legati ai primi tentativi di penetrazione, esperienze passate di abuso sessuale e più in generale caratteristiche della storia di vita sessuale della donna. A volte l'origine del vaginismo è indipendente da esperienze vissute nel passato e si associa invece a caratteristiche individuali riguardanti la gestione delle emozioni e il rapporto con la corporeità. Sul versante dei vissuti inconsci possono esservi conflittualità inerenti all'espressione della propria femminilità adulta e il rapporto con il maschile e sull’identità sessuale.

Esistono vari gradi di vaginismo in base alla gravità della fobia e dall’intensità dello spasmo muscolare. Nel vaginismo di I e II grado lo spasmo è moderato e la penetrazione è ancora possibile, anche se dolorosa. Nel vaginismo di III e IV grado lo spasmo muscolare è talmente intenso da rendere impossibile la penetrazione e molto doloroso qualsiasi tentativo.

L’intensità della fobia generalmente è associata alla gravità dello spasmo, ma a volte la paura del dolore è molto più intensa rispetto all’entità effettiva dello spasmo muscolare fino a generare dei veri e propri attacchi di panico ad ogni tentativo di penetrazione. La donna avverte paura, angoscia, “fame d’aria” e possono manifestarsi sintomi fisici quali sudorazione, brividi, accelerazione del battito cardiaco e del respiro.

Inoltre il vaginismo può essere definito primario se è presente da sempre nella vita della donna, oppure secondario o acquisito se è insorto a seguito di fattori scatenanti (infezioni ripetute, esiti di episiotomia, secchezza vaginale post menopausa, interventi chirurgici, etc..)